“L’ecosistema delle Tlc rappresenta uno dei pilastri del progresso tecnologico e della competitività del Paese: il settore impiega circa 200.000 persone, genera il 2% del PIL e, lo scorso anno, ha continuato ad investire – seppur in un momento di grande sofferenza – 6,5 miliardi di euro per le infrastrutture, implementandole per renderle sempre più efficienti e sostenibili”. Così Laura Di Raimondo , direttore generale di Asstel–Assotelecomunicazioni, intervenendo al panel “Comunicazioni, spazio e infrastrutture per l’autonomia strategica”, nell’ambito del Forum Industria organizzato dal Partito Democratico.
“Il nostro – ha aggiunto – sembra un ecosistema invisibile, ma è grazie a tutte le imprese delle diverse aree merceologiche che lo compongono, che oggi, in Italia, 60 milioni di telefonini comunicano, 20 milioni di abitazioni sono connesse a internet e 50 milioni di oggetti smart sono in rete. Visto il ruolo strategico delle telecomunicazioni, il settore vive una crisi strutturale che rischia di compromettere ciò che deve restare sempre acceso: le reti, i servizi, e la connettività che sorreggono l’Italia digitale. Servono scelte chiare e immediato: senza un intervento deciso l’Italia rischiando di rimanere ai margini della trasformazione in atto. Per questo abbiamo Asstel da definire il “Manifesto per la crescita digitale dell’Italia ” rappresentando la visione coesa della filiera delle telecomunicazioni per un Paese più connesso, competitivo e innovativo. È anche necessario disporre di strumenti e politiche attive del lavoro, strumenti di flessibilità moderni adeguati a gestire le trasformazioni ei processi di reindustrializzazione e riorganizzazione, finalizzati al progresso, allo sviluppo tecnologico e capacità di sostenere le transizioni in atto. Le imprese dell’ecosistema – prosegue Di Raimondo – sono già impegnate a sostenere la stabilità occupazionale del settore ea investire nella formazione permanente, per ampliare e consolidare le competenze che permettono di affrontare al meglio le sfide della trasformazione digitale. In questo quadro è poi fondamentale il contributo del CCNL TLC, per il quale è in corso il negoziato per il rinnovo, e che negli anni ha garantito lavoro di qualità e tutela delle persone che vi lavorano. Infine, è importante segnalare che attualmente nel settore del CRM-BPO vengono applicate contratti collettivi nazionali sottoscritti da soggetti poco rappresentativi, e che continuano a verificarsi fenomeni di dumping contrattuale”.
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